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Gli anni dal 1943 al 1952 a Bergamo, con sfondo centrale i fatti della Seconda Guerra Mondiale, storie di quotidiana sofferenza e infanzia perduta raccontate dal piccolo Pietro, uno dei bambini del Brefotrofio, situato in uno dei padiglioni dell'Ospedale Maggiore. Il bambino protagonista, raccolto nei primi giorni di gennaio del '44 dai gendarmi dopo che la madre l'ha lasciato solo e consegnato al Brefotrofio da un fantomatico zio, funge da voce narrante dei fatti tragici della guerra a Bergamo, raccontando la sua vita e quella di tanti altri bambini "esposti all'abbandono", piccoli e innocenti testimoni della povertà, del silenzio, della fame e della solitudine, ma racconta anche dei preti coraggiosi, degli arresti frequenti, delle sparizioni delle persone care.